Marco Iommi

Plurilaureato, insegna nelle scuole secondarie pubbliche e vi conduce progetti teatrali di ampio respiro che vanno dalla scrittura dei testi alla loro messa in scena.
Nel 2021 ha avviato un percorso innovativo di durata decennale per l’utilizzo diffuso dei linguaggi dell’arte del teatro nei percorsi scolastici. Ha ideato una stagione teatra- le per le scuole che si svolgerà nel 2023-2024.

Dall’infanzia alla giovinezza ha assommato differenti esperienze pratiche di palco- scenico. In età adulta ha affinato le tecniche per mezzo di stage intensivi e soggiorni presso associazioni teatrali.

Ha partecipato a corsi di recitazione, dizione, public speaking, tecniche di comunica- zione, scrittura creativa e storytelling, scrittura per il benessere, drammaturgia, tea- troterapia, storia del teatro e dello spettacolo, sceneggiatura e storia del cinema.

Possiede certificazioni attestanti il compimento di percorsi teorici e pratici, rilasciate da enti accreditati di Roma, Milano, Firenze, Verona, Reggio Emilia, Lecce, Ancona.

Ha conseguito un diploma di master annuale sui linguaggi teatrali nei contesti peda-gogici (Napoli 2021).

Nel 2023 ha pubblicato un libro di storie per il teatro (So che mi tieni per mano, Ni-sroch Editore, Macerata). Nello stesso anno ha scritto, diretto e cointerpretato, con un gruppo di giovani, Le stelle oltre il muro (uomini e storie della Shoah). Nel mese di aprile 2024 uscirà il primo volume di Trilogia della terra nostra, dedicata al territo- rio marchigiano e alle sue storie.

Prossimamente presiederà un’associazione culturale volta alla conoscenza del teatro, alla sua pratica e alla visione critica degli spettacoli. Nello stesso tempo, amplierà le sue esperienze ad ambiti internazionali partecipando a corsi promossi in Francia e Belgio.
Fautore di un teatro aperto a tutti, libero e democratico, ama ripetere, a se stesso e ai suoi sodali, tre massime, mutuate da altri e riadattate: “Ogni persona è in grado di recitare”; “Di ogni cosa si può far teatro”; “Il teatro è grande perché ognuno ci può stare dentro a modo proprio”.